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Gioielli artigianali

Orologi da polso: la storia di un accessorio rivoluzionario

  • 3 Settembre 2019
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Sembrano esistere da sempre. Tutti ne abbiamo acquistato uno o lo abbiamo ricevuto in regalo. Gli orologi da polso sono accessori di moda e design a cui siamo abituati.

Eppure, c’è stato un tempo in cui hanno segnato una rivoluzione storica nelle nostre abitudini. Frutto dell’elaborato ingegno di un artigiano, o semplici segnatempo, gli orologi da polso nascondono una storia affascinante e inaspettata.

I protagonisti di questo viaggio a ritroso nel tempo sono giovani regine, contesse, aviatori coraggiosi e l’intuizione di artigiani ingegnosi.

Quali circostanze indussero alla creazione di un oggetto così essenziale nella vita di tutti i giorni? Chi ebbe l’ispirazione per primo?

Se gli orologi sono la tua passione e non sai resistere alle storie, ora è tempo di avventurarti alla scoperta delle origini degli orologi da polso.

Orologi da polso: mistero e creatività tra le pieghe del tempo

Gli orologi da polso sono disponibili in svariati modelli, con infinite declinazioni per caratteristiche, materiali, tecniche realizzative e tecnologie impiegate. Sono oggetti che ci sembrano parte della vita dell’uomo da sempre, eppure la loro storia è relativamente recente.

I primi modelli sono apparsi agli inizi del XIX secolo. Prima di allora, l’uomo usava gli orologi da taschino, mentre le donne erano solite indossare un segnatempo appeso al collo, con lunghe collane. Nessuno poteva ancora immaginare che un giorno tutti avremmo indossato un orologio al polso.

Percorriamo le tappe più importanti della nascita ed evoluzione di un’invenzione che ha rivoluzionato il nostro modo di relazionarci con il tempo. L’origine e la storia di un oggetto che continua a evolversi e a farsi desiderare.

Chi realizzò il primo orologio da polso?

In qualche baule antico immerso nell’ombra di stanze dimenticate e polverose, un giorno, potrebbe emergere un nuovo indizio. A oggi, la prima traccia di un esemplare degli orologi da polso risale al lontano 1810.

A Parigi, nel cuore di Place Vendôme, si trovano gli archivi storici della Maison Breguet. È proprio qui che viene gelosamente conservato l’antico registro delle commissioni. Un volume dove sono riportati gli ordini speciali di quei clienti rinomati e influenti, che richiedevano fantasiose realizzazioni di orologeria.

Tra le pagine del registro, in mezzo alle specifiche dei modelli richiesti e le annotazioni del maestro orologiaio Abraham-Louis Breguet, il più rinomato dell’epoca, spunta una scoperta incredibile.

Catalogato con l’ordine 2639, datato giugno 1810, si trova la descrizione di un orologio a ripetizione ultrapiatto, definito a “bracelet”. A richiederne la realizzazione una giovane donna, Regina di Napoli e sorella di Napoleone: Caroline Murat.

Purtroppo, del primo orologio da polso, che segna anche le origini dell’orologeria femminile, non vi sono schizzi o immagini. Tutto ciò che è dato sapere è che si trattava di un segnatempo di eccezionale raffinatezza e dall’architettura innovativa. Un esemplare unico con complicazioni di forma oblunga, sottile e montato su un bracciale di capelli intrecciati con fili d’oro.

Dunque, dobbiamo a Caroline Murat, che insieme a Maria Antonietta, era una delle clienti più affezionate dell’orologiaio svizzero di base a Parigi, l’inizio della storia degli orologi da polso. Consegnato nel 1812, il segnatempo realizzato da Abraham-Louis Breguet, è il primo orologio da polso di cui si abbia traccia.

Orologi da polso: il segnatempo più antico ancora esistente

Nonostante le ricerche, il primo orologio da polso mai realizzato risulta tutt’ora disperso. Riapparso nel 1849 e successivamente nel 1855, per essere riparato, le sue tracce si perdono nel passare del tempo.

L’orologio, che fu della Regina di Napoli, non è ancora riemerso in alcuna collezione pubblica, né privata. Chissà se esiste ancora, e se un giorno potrà di nuovo sbalordire gli amanti dell’orologeria.

Il più antico degli orologi da polso ancora esistente è una realizzazione della Maison Patek Philippe, datata 1868. Un esemplare di pregiata raffinatezza montato su un bracciale d’oro, che venne acquistato dalla contessa Koscowicz d’Ungheria.

Da allora, il nome della colta nobildonna, dal gusto ricercato per le arti e la tecnica, è rimasto legato alla Maisone Patek Philippe. Nonostante la documentazione, che testimonia la creazione di Abraham-Louis Breguet per Caroline Murat, la contessa Koscowicz è considerata la prima donna ad aver indossato un orologio da polso.

Inizialmente, nati come oggetti raffinati destinati alle donne, mentre gli uomini continuavano a usare l’orologio da taschino, ben presto gli orologi da polso conquisteranno tutti.

Il primo orologio da polso di produzione industriale

Era il 1880, quando l’Imperatore Wilhelm I di Germania ebbe l’idea di dotare gli ufficiali della Marina dell’Impero, con orologi da polso: più comodi e pratici. L’incarico fu affidato alla Maison svizzera di alta orologeria Girard-Perregaux, che sviluppò il primo prototipo di orologio da polso destinato alla produzione industriale.

Vennero realizzati 2000 esemplari: il primo vero esempio di produzione di orologi da polso su larga scala. Un segnatempo robusto, composto da una cassa rotonda e griglia metallica apribile, per proteggerne il vetro.

Tuttavia, in un mondo maschile dominato dall’orologio a taschino, l’idea venne considerata troppo rivoluzionaria e la produzione interrotta. Ma, solo poco più tardi, gli orologi da polso incontreranno il successo di cui godono ancora oggi.

L’aviatore e l’orologio da polso di Cartier

Balziamo avanti nel tempo e portiamoci all’inizio del XX secolo. Siamo nel 1904 e la storia dell’orologio da polso conosce un nuovo impulso, che traghetterà questi segnatempo rivoluzionari verso la diffusione nel pubblico maschile.

La svolta è da attribuire a due uomini. Due amici con una personalità unica, ciascuno precursore nel suo campo, che seppero unire necessità e ingegno: l’aviatore e inventore brasiliano Alberto Santos-Dumont e Louis Cartier, orologiaio e fondatore dell’omonima Maison.

Durante una notte parigina, Santos-Dumont dice al suo amico Louis Cartier che fatica a leggere l’ora nell’orologio da tasca e a mantenere le mani sui controlli del suo aereo: ha bisogno di una soluzione. Questa richiesta aprì il sentiero della creatività e della scoperta per Cartier, che insieme al maestro orologiaio Edmond Jaager, decise di aiutare l’amico.

È così che nacque un orologio da polso inaspettato, perché montato su un laccio in cuoio, materiale insolito per gli orologiai del tempo. Forme geometriche, angoli arrotondati e curve armoniose, completarono la creazione di un orologio da polso che già possedeva il germe dello stile art déco.

Santos-Dumont era una figura famosa nella Parigi della Belle Époque. Dunque, i suoi ammiratori notarono subito quello strumento per misurare il tempo, che indossava ormai sia dentro che fuori dagli aerei.

L’orologio Santos di Cartier, sviluppato sulla base del modello di Santos-Dumont, venne lanciato sul mercato nel 1911 e diede inizio al cambiamento della moda maschile.

Più tardi, con lo scoppio della Prima guerra mondiale, l’orologio da polso diviene una necessità. Pratico e facile da consultare si diffonde in breve tempo, come strumento per coordinare alla perfezione le truppe.

Nel dopo guerra, i modelli prodotti per soldati e ufficiali si diffusero, e l’orologio da polso divenne un oggetto di uso quotidiano, non più relegato all’alta borghesia o alla moda femminile.

Orologi da polso: un’invenzione che ha conquistato il tempo

Dunque, chi inventò il primo orologio da polso?

Abraham-Louis Breguet, che nel 1810 ricevette l’ordine di un orologio “bracelet” dalla Regina di Napoli Carolina Murat? Oppure, la Maison Patek Philippe, che nel 1868 creò un esemplare ancora esistente, per la contessa Koscowicz d’Ungheria?

La questione rimane aperta, ma non turba, anzi rende ancor più affascinante la storia degli orologi da polso. Intuizione e maestria degli artigiani orologiai hanno consegnato alla storia un’innovazione straordinaria che si è arricchita nel tempo.

Oggi, marchi di alta gioielleria, come Calamai, Zannetti e Virtus, realizzano capolavori da indossare al polso di pregiata fattura e meccanica di estrema precisione.

Un giorno, forse, spunterà fuori un indizio che potrà far scoprire nuove storie sull’origine degli orologi da polso. Di certo, rimane la passione per un oggetto incredibile che ci accompagna ogni giorno e custodisce il nostro tempo.

Se anche tu sei un amante dell’alta orologeria artigianale, guarda la nostra collezione disponibile online nell’e-commerce Tapparini. Oppure, vieni a trovarci nel negozio in Corso Porta Borsari a Verona, dove puoi trovare orologi e oggetti antichi provenienti dalle più note case d’asta o da rare collezioni private.

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