Anello cocktail: storia e caratteristiche del gioiello nato per stupire
Il popolare ed eclatante anello cocktail nato nei ruggenti anni ’20 è oggi più in voga che mai. Amato dalle donne che adorano farsi notare, è in realtà un anello simbolo di ribellione contro il proibizionismo che ha interessato l’America un secolo fa.
Siamo negli anni successivi alla fine della Prima guerra mondiale. In un contesto di euforia e voglia di divertimento. Tra gangster e feste clandestine, mentre echeggiano le note dell’old jazz, si anima la rivoluzione femminile.
Una grande pietra, spesso incastonata nello sfavillio dei diamanti, e adornata da voluttuose cesellature, il cocktail ring si erge come icona dell’incontenibile bisogno di emancipazione della donna.
In un breve viaggio tra le atmosfere di un tempo lontano, scopriamo quali sono le caratteristiche e i retroscena che hanno reso intramontabili gli anelli cocktail.
Anello cocktail: le atmosfere ammalianti degli anni ’20
Vitaminico ed energetico, emblema della speranza e della libertà, l’anello cocktail appare in un periodo storico di tensione e cambiamenti.
Sono i ruggenti anni ’20, l’età del jazz e dei balli scatenati, come il Charleston, ma è anche un periodo drammatico di tumultuosi cambiamenti politici e sociali. I valori tradizionali radicati nella nostalgia prebellica si scontrano con il bisogno di sentire la vita scorrere libera.
È il decennio che ha segnato il fiorire della donna indipendente. Acquisisce il diritto di voto, lavora anche fuori casa, cambia il suo modo di vestire e di porsi. La donna si libera del corsetto stringente e degli abiti lunghi, per indossare pantaloni e gonne corte: nascono le “flappers”, icona della libertà femminile.
Il termine “flapper” descrive perfettamente l’immaginario della giovane donna degli anni Venti, sia negli Stati Uniti che in Europa. Cambiano le acconciature e le donne scoprono il taglio dei capelli corto alla “bob”. Nascono nuove mode, le ragazze si truccano, fumano, bevono e si lasciano trasportare dal ritmo frenetico del jazz.
In America, nonostante il proibizionismo impedisca di bere alcolici e imponga rigide linee di costume sociale, sbocciano forme di ribellione che si manifestano in feste clandestine. I famosi “speakeasie”, letteralmente “parlare piano”, erano spesso di proprietà dei gangster, che alimentavano i loro affari con il commercio clandestino degli alcolici.
In questi bar “segreti”, le flappers sgargianti irrompono sulla scena con anelli di lusso vistosi, di solito, indossati sulla mano destra. I grossi monili avevano il duplice scopo di distogliere dal fatto che stessero bevendo sostanze alcoliche illegali e di attirare l’attenzione dei camerieri quando volevano essere servite. Bastava che alzassero la mano, per essere notate e ordinare un altro cocktail.
Nell’era in cui fiorisce la libertà, l’audace anello cocktail diviene uno dei simboli più rappresentativi della lotta per l’indipendenza della donna.
L’origine del termine “cocktail”
Il cocktail, come lo intendiamo oggi, nasce proprio negli anni Venti. Al tempo, poiché l’alcol di contrabbando era di pessima qualità, per renderlo bevibile veniva miscelato con altri ingredienti, affinché assumesse un sapore e un profumo migliori.
Dunque, fu proprio il proibizionismo a far nascere e ad alimentare questa nuova moda del bere alcolici. I bevitori clandestini si prendevano gioco delle autorità, rivendicando il diritto alla libertà di scelta, proprio consumando bevande inebrianti dai nomi bizzarri, ancora oggi molto popolari. Una su tutte, il Bloody Mary.
È dall’imprevedibile e singolare connubio tra il contesto clandestino alimentato dal proibizionismo e l’ondata di energia rivoluzionaria delle flappers, che nasce la definizione di anello cocktail.

L’apice del successo: gli anni ’50 e ’60
Il proibizionismo finisce storicamente nel 1933, per volere di Franklin Delano Roosevelt, che promosse il “Repeal” e l’abolizione delle restrizioni sugli alcolici. Finalmente, le donne possono liberarsi dai divieti e ostentare il loro desiderio di libertà, di svago e di eleganza.
Tra gli anni ‘50 e ‘60 l’anello cocktail raggiunge l’apice della sua popolarità. Diventa un accessorio di moda comune tra le donne, un monile indossato in tutte le occasioni mondane, dai cocktail party alle serate di gala e all’opera.
Passato di moda negli anni ’60 e ’70, l’anello cocktail riemerge negli anni ’80. Infatti, nel decennio dell’edonismo e della voglia di apparire, le donne iniziano a considerare gli anelli come accessori da poter indossare sia di giorno che di sera.
I gioielli anni ’20, come collane e orecchini, sono splendide creazioni, che impreziosiscono l’immagine di una donna agli occhi di chi le guarda. Tuttavia, gli anelli cocktail rappresentano una maestosa meraviglia che possono indossare anche solo per il loro piacere.
Caratteristiche dell’anello cocktail
Gli anelli cocktail sono pensati per dare risalto alla gemma principale, che può essere anche l’unica presente. Dunque, le caratteristiche principali di questo tipo di anello riguardano la pietra incastonata e le sue dimensioni imponenti.
La montatura degli anelli cocktail era inizialmente molto semplice. Poi, con il passare del tempo, si è impreziosita per adattarsi alle evoluzioni del design. Al giorno d’oggi, è possibile acquistare anelli cocktail adornati di diamanti e cesellature incredibili. Le opzioni sono infinite.
Puoi scegliere l’anello dalle linee che meglio si adattano al tuo stile personale, con perle e gemme colorate, come:
- ametista;
- opale nero;
- quarzo;
- rubino;
- tanzanite;
- topazio.;
- smeraldo;
- tsavorite.
E se ti capita di indossarne uno, mentre sorseggi un cocktail, ricordati di fare un brindisi alle flappers degli anni ’20, che ci hanno regalato il glamour di questi gioielli sfavillanti.
Anello cocktail: simbolo dell’indipendenza femminile
Gli anelli cocktail sono gioielli di grande stile ed eleganza, maestosi simboli di libertà e speranza. Dietro a una sapiente lavorazione artigianale e alla meticolosa attenzione per i dettagli, che i maestri artigiani manifestano con passione nelle loro creazioni, si nascondono significati profondi.
Il fascino dei gioielli antichi e degli oggetti di antiquariato ci appassiona da sempre, così come la scelta delle pietre preziose che selezioniamo per realizzare i nostri gioielli artigianali.
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